Palazzo Barberini (RM)

Parte delle Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma, Palazzo Barberini custodiva un tempo tra le più importanti collezioni private d’arte antica del mondo, di cui oggi sono ancora visibili capolavori assoluti come La Fornarina di Raffaello, insieme a nuove acquisizioni provenienti da altri lasciti illustri.
Uno dei palazzi più importanti di Roma, la sua storia inizia quando Maffeo Barberini viene eletto papa nel 1623 con il nome di Urbano VIII e commissiona a Carlo Maderno il nuovo palazzo di famiglia. L’architetto, anziché demolire la villa preesistente, la ingloba in un nuovo e visionario progetto architettonico.
La nobile dimora ha, infatti, delle caratteristiche uniche: come il maestoso salone di rappresentanza affrescato da Pietro da Cortona a cui si accede da una imponente scala a pozzo quadrato, progettata da Gian Lorenzo Bernini. Mentre dal lato dell’uscita, seguendo il percorso museale, si incontra un’altra scala straordinaria: quella elicoidale a pianta ovale disegnata da Francesco Borromini e tra le più fotografate al mondo.
Un palazzo che celebra l’eternità della bellezza attraverso le sue collezioni che abbracciano sei secoli di storia.
Negli anni, la potente famiglia Barberini mette insieme una delle collezioni più rilevanti dell’epoca che purtroppo nel corso dei secoli viene smembrata a causa dei dissesti finanziari dei vari rami dinastici. Il nucleo originario delle Gallerie Nazionali si forma nel 1883 con la donazione allo Stato della Collezione Corsini, allora collocata a Palazzo Corsini (l’altro Palazzo parte delle Gallerie Nazionali di Arte Antica) e di altre opere provenienti da prestigiose collezioni romane: Chigi, Torlonia, Mattei, Odescalchi, Sciarra.
Nel 1949 lo Stato italiano acquista Palazzo Barberini dagli eredi della famiglia e nel 1953 viene aperta la nuova sede delle Gallerie Nazionali che oggi espone una raccolta di opere dal Duecento al Settecento con capolavori assoluti.
Per puro divertissement citiamo le principali opere esposte che appartenevano originariamente alla Collezione Barberini. In primis La Fornarina di Raffaello Sanzio del 1520 circa che raffigura, secondo la tradizione, l’amante e musa ispiratrice dell’artista: Margherita Luti, figlia di un fornaio di Trastevere, quadro tra le prime ad essere state acquistate dai Barberini.
Celebre anche il dipinto del 1650 circa che ritrae, secondo varie teorie, la giovane condannata a morte per aver ucciso il padre incestuoso Beatrice Cenci di cui Goethe scrisse: “In questo volto della Cenci c’è più di quanto abbia mai visto in ogni altro volto umano”, recentemente attribuito alla pittrice bolognese Ginevra Cantofoli ed entrato nelle Collezioni Barberini nel 1818.
Tra le opere che fanno parte della Collezione Barberini quasi “per caso”, troviamo La Vestale Tuccia detta La Velata di Antonio Corradini del 1743 circa, famosissima in quanto servì da ispirazione al principe di Sansevero per il suo Cristo Velato, oggi conservato a Napoli nella Cappella Sansevero.
L’opera venne scolpita nel 1743 a Roma nello studio di Corradini che si trovava nei pressi di Palazzo Barberini, dove rimase quando lo scultore si trasferì proprio a Napoli per lavorare alla Cappella Sansevero dove realizzerà La Pudicizia poco prima della sua morte avvenuta nel 1752.
Tra le opere che derivano, invece, da altre collezioni, come la Corsini, troviamo quelle di Caravaggio, il pittore della Luce, con i capolavori Giuditta e Oloferne, San Giovanni Battista, San Francesco in meditazione e Narciso, esposte in un allestimento che enfatizza la rivoluzione che l’artista ha innescato nella città dei papi.
All’interno del giardino del Palazzo, nelle sue serre ottocentesche, si trova anche una splendida caffetteria, le Serre Barberini, luogo perfetto per una pausa di charme immersi nel verde.
Il segreto
A partire dal 1620 circa, numerose maestranze lavorano alle decorazioni interne ininterrottamente fino alla metà del ‘700, quando l’ultima erede diretta, Cornelia Costanza, fa realizzare un appartamento in stile rococò all’ultimo piano. I discendenti della famiglia Barberini hanno abitato l’appartamento settecentesco del palazzo fino agli anni ‘60.
Info utili
Palazzo Barberini
Via delle Quattro Fontane 13
00184 Roma
Tel. +39 06 4824184
Biglietto intero: 15 euro Palazzo Barberini + Galleria Corsini