Palazzo Massimo
Uno dei più bei musei di Roma, che custodisce meravigliosi originali e copie romane di statue greche
Una delle 4 sedi del Museo Nazionale Romano, Palazzo Massimo è uno dei più bei musei di Roma che custodisce meravigliosi originali e copie romane di statue greche, tra cui quella giudicata come la più emozionante giunta sino a noi: il pugile in riposo.
Delle 4 sedi del Museo Nazionale Romano – Palazzo Altemps, dedicato alle collezioni storiche e al racconto del collezionismo, le Terme di Diocleziano, con i suoi monumentali spazi, il Museo della Comunicazione Scritta dei Romani e il Museo di Protostoria dei Popoli Latini, la Crypta Balbi e la relativa area archeologica – Palazzo Massimo è quella dove sono, in particolare, esposti i capolavori della produzione artistica greca e romana classica rinvenuti nella città di Roma.
Ispirato ai grandiosi palazzi cinquecenteschi, Palazzo Massimo fu edificato tra il 1883 e il 1887 dal padre gesuita Massimiliano Massimo, su progetto di Camillo Pistrucci, per ospitare la nuova sede del Collegio dei Gesuiti. Nel 1981 il Palazzo fu acquisto dallo Stato per diventare una delle nuove sedi del Museo Nazionale Romano e, dopo un radicale rinnovamento affidato a Costantino Dardi, aprì al pubblico nel 1988.
Siamo tutti greci. Le nostre leggi, la nostra letteratura, la nostra religione, le nostre arti hanno le loro radici in Grecia.
(Percy Bysshe Shelley)
Tra i suoi quattro piani si possono vedere alcuni tra i maggiori capolavori ritrovati durante gli scavi archeologici effettuati a Roma a partire dal 1870. Nel II sec. d.C. Roma, infatti, domina il Mediterraneo, in seguito alla conquista della Grecia, dell’Oriente e dell’Italia meridionale, per cui inizia un processo di assimilazione della cultura greca da parte dei romani che porta nella Capitale un bottino di meravigliose statue greche e uno sviluppo di un loro mercato dell’arte.
Dopo essere entrati, due delle prime sale che si incontrano al piano terra sono dedicate a tre tra le più celebri statue originali greche: la Niobide dagli Horti Sallustiani del 400 a.C. che probabilmente decorava il Tempio di Apollo a Eretria, e due capolavori assoluti: il Pugile in Riposo e il Principe Ellenistico.
Il primo piano mostra il gusto dei Romani per le rielaborazioni e copie delle sculture ideali come il Discobolo di Mirone, presente nelle due note riproduzioni del Discobolo Lancellotti e di Castel Porziano, l’Ermafrodito dormiente, l’Afrodite al bagno e le innumerevoli opere raffiguranti divinità e personaggi mitologici.
La scultura diventa anche il mezzo espressivo di celebrazione delle vittorie ai confini dell’Impero, come si vede nel monumentale sarcofago di Portonaccio, rinvenuto nel 1931 presso via Tiburtina, con meravigliosi bassorilievi risalenti al 180 d.C.
A Palazzo Massimo si trovano anche i resti giunti sino a noi delle celebri Navi di Nemi: due navi imperiali romane splendidamente decorate attribuite all’imperatore Caligola, dove si svolgevano suntuosi banchetti, affondate sul fondo del Lago di Nemi nel Lazio. Le Navi di Nemi furono recuperate grazie ad un’importante impresa archeologica condotta dal 1928 al 1932 e quindi allestite nel Museo a loro dedicato e poi distrutte da un incendio nel 1944, le cui cause sono tuttora un giallo storico.
Altro capolavoro custodito a Palazzo Massimo è il volto d’avorio, raro e pregiato, che doveva appartenere a una preziosa statua alta quasi 2 metri (le più preziose dell’epoca, di cui nessuna giunta intatta sino a noi causa la loro fragilità) del I secolo a.C., con ogni probabilità raffigurante Apollo oppure una dea, che venne ritrovato da un gruppo di tombaroli nel 1994, presso le rovine di una villa romana del I secolo a.C. nella campagna di Anguillara Sabazia, località Torre dei Venti.
I tombaroli contattarono un famoso ricettatore, ma la notizia giunse anche al Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale che nel 2003 riuscirono a far riconsegnare il reperto all’Ambasciata Italiana a Londra e quindi trasferirlo a Palazzo Massimo.
Il secondo piano è interamente dedicato agli affreschi, agli stucchi e ai mosaici ritrovati in importanti complessi archeologici, come la Villa di Livia a Prima Porta, la Villa della Farnesina a Trastevere e la Villa di Termini.
Vero capolavoro è il lussureggiante giardino dipinto che decorava la sala da pranzo sotterranea di Livia Drusilla, terza moglie dell’imperatore Augusto nella sua villa lungo la via Flaminia. Scoperta nel 1863, è una straordinaria decorazione pittorica su 4 lati, esempio più antico di pittura di giardino giunta sino a noi risalente al 20 – 30 a. C. con decori di frutta, uccelli e un effetto scenico di vento tra gli alberi, tocco di realismo che molto probabilmente doveva ispirare freschezza nel caldo ambiente sotterraneo.
Da ultimo, il piano interrato propone una selezione dalle collezioni del Medagliere del Museo Nazionale Romano ed è dedicato all’economia e all’utilizzo del denaro, rivisitati attraverso l’esposizione di monete, gioielli, preziose suppellettili e documenti relativi al costo della vita quotidiana.
Palazzo Massimo è tra i musei più emozionanti al mondo, dove non è raro vedere i visitatori commuoversi alla vista dei suoi capolavori.
Il segreto
Una volta entrati, nel corridoio del piano terra del Museo si incontra una chicca: il più bel mosaico romano di gattino ritrovato in una villa romana sulla via Ardeatina e risalente all’inizio del I sec. a.C.
Info utili
Museo Nazionale Romano
Palazzo Massimo
Largo di Villa Peretti 2
00185 Roma
Tel. +39 06 684851
Ingresso: 8 euro, consultare il sito del Museo per biglietti integrati con le altre sedi ed eventi speciali